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Visita

Parola e musica nell’Oratorio di San Filippo Neri

15M. BENEFIAL, Visione di sant’Antonio da Padova, dettaglio, 1755, olio su tela, Macerata, chiesa di San Filippo

È cosa nota come all’interno dell’Oratorio secolare, fin dalle prime esperienze degli esercizi spirituali tenuti a San Girolamo della Carità in Roma, la parola ebbe sempre un ruolo di primo ordine. Quivi, presente San Filippo, si dava lettura di un libro spirituale, lo si spiegava e lo si meditava insieme, in forma di dialogo, si tenevano inoltre i sermoni sulle vite dei Santi, arricchiti dalla Parola di Dio o da sentenze dei Padri della Chiesa; infine si rifletteva sulla storia ecclesiastica; al termine dell’esercizio si intonava una lauda spirituale, una forma musicale, questa, che si rifaceva alla canzone sacra polifonica. La musica giocò senza dubbio un ruolo non meno importante che la parola. San Filippo infatti, radunatosi coi suoi, soleva recarsi il sabato sera o nelle vigilie delle feste liturgiche più importanti presso la basilica della Minerva o a San Bonaventura e insieme ai frati i fratelli secolari assistevano al mattutino. Tra questi, si ricordi, era spesso presente Giovanni Animuccia che con altri cantori intonavano le lodi. Altra pia pratica, vivissima, era la visita alle sette Chiese, che si teneva nei giorni di carnevale e dopo Pasqua. Lungo il tragitto che conduceva da San Pietro a Santa Maria Maggiore, «una parte del tempo spendevano in meditare qualche punto spirituale assegnato loro dal Santo Padre, […] e l’altra parte spendevano in cantar qualche salmo, inno, o laude spirituale, ed alle volte le Litanie, conducendo seco la musica per tutto il viaggio». Tra l’altro, «arrivati a S. Sebastiano, ovvero a S. Stefano Rotondo, si cantava la Messa». Anche durante la sosta presso la villa dei Massimi o dei Crescenzi, mentre i fedeli si rifocillavano, «o si cantava qualche mottetto, o si faceva qualche concerto d’istromenti, parte per ricreazione, e parte per tener la mente unita alle divine laudi. Finalmente, finito il pranzo, seguitavano il viaggio alle altre Chiese, e se ne tornavano a casa con grandissima allegrezza, e frutto spirituale delle anime loro». Fu da queste pie pratiche ed in particolar modo dai canti che venivano eseguiti al termine degli esercizi che nacque una nuova forma musicale: l’oratorio, al cui interno, almeno in un primo momento, la lauda sacra occupò certo un posto privilegiato. Col tempo la pratica degli esercizi venne via via modificandosi, ancora vivente San Filippo, e lo stesso Oratorio venne ad articolarsi in un “piccolo” Oratorio ed un “grande” Oratorio. Nel primo i laici proseguirono la tradizione del canto corale, per lo più limitato alle Litanie alla Vergine Maria, assumendo così un carattere più marcatamente devozionale; il secondo invece andò configurandosi come una proposta anche intellettualmente interessante e curiosa in alternativa alle occupazioni mondane. Le due forme di Oratorio dunque, differenti l’una dall’altra, dimostravano in conseguenza un diverso ruolo della musica: nell’uno essa perse gradatamente di importanza, mentre nell’altro divenne sempre più determinante. Le esecuzioni, tra l’altro, furono sempre di alto livello, garantito in particolar modo da musicisti di tutto riguardo, che godevano dell’amicizia di San Filippo che per molti di loro fu anche confessore, come nel caso di Gaspare Brissio, Maurizio Anerio e suo figlio Giovan Francesco, musici di Castel Sant’Angelo. Frequentò l’Oratorio il già citato Animuccia, a cui dedicò una cospicua parte della sua produzione ed al quale pervenne attraverso la moglie, Lucrezia Giolia. Si convertì alla fede, ammaliato dall’esempio del Santo, del cui conforto poté godere anche nell’ora del trapasso. Persino Palestrina ebbe rapporti personali col Neri, almeno dal 1581, quando l’illustre compositore sposò Virginia Dormoli, legata all’Oratorio fin dai tempi in cui si teneva presso San Girolamo della Carità. Non è del tutto certo che egli abbia preso parte agli esercizi spirituali, tuttavia è appurato che i Padri dell’Oratorio si avvalsero della sua musica.

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